Blip. “Quando ero giovane non avevo bisogno di aiuto in nessun modo.” E’ il verso di una canzone che i quattro uomini che mi hanno adottato amano e a volte suonano. Ho iniziato a processare queste parole e ho trovato delle connessioni con le mie vicende. Io sono un automa, un essere autosufficiente che non necessita di nessun aiuto esterno. Questo mi è stato insegnato. E io ci ho creduto. Almeno fino a quando ho ascoltato la canzone. Dopo questo evento ho notato che sul lato sinistro del mio corpo c’è una grossa chiave che serve a darmi la carica per farmi camminare. Senza qualcuno che la giri, io non mi muovo. Pensavo di essere autosufficiente, in realtà anch’io ho bisogno di aiuto.
Blip. Questa faccenda dell’aiuto sembra essere comunemente compresa ed accettata dagli uomini. Pare che siano arrivati al loro attuale livello tecnologico e sociale proprio grazie alla consapevolezza che, aiutandosi a vicenda, avrebbero superato le difficoltà che l’esistenza poneva loro davanti. Ho avuto una testimonianza diretta dell’aiutarsi reciproco degli uomini, quando i Belzer hanno invitato nello studio dove hanno registrato la loro musica alcuni musicisti molto abili ed esperti. Mauro Sabbione ha suonato alcuni oggetti tecnologici chiamati “sintetizzatori” nei brani “L’ignorante” e “Precauzione”. Marco Fadda ha suonato strumenti chiamati “percussioni” ne “L’uomo in aria”. Nello stesso brano Simone Arecco ha suonato un antico ed interessante mandolino napoletano. Anche la musica necessita di aiuto, per suonare meglio.